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Author : Evola Julius
Title : Tao tê ching di Lao-Tze
Year : 1997

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Nota del Curatore. In una lettera non datata, ma dell'aprile-maggio 1923, Julius Evola scrive a Tristan Tzara: "Sta per uscire una nuova traduzione-interpretazione del Tao-Teh-King di Lao Tze che ho fatto con l'aiuto di un cinese. [n questo libro cerco di mostrare che la dottrina di Lao Tzc può essere considerata come un presupposto trascendentale della posizione dadaista". Quarant'anni dopo, nella sua autobiografia Il cammino del cinabro (1963) Evola afferma : "L'antecedenza, anzi la priorità del fondo estra-filosotico rispetto alle elaborazioni speculative risulta già dal fatto, che il mio primo libro uscito subito dopo il periodo artistico fu una presentazione del Tao-té-ching di Lao-tze. È con un riferimento - talvolta assai discutibile - a questo antico maestro del taosimo estremo-orientale che anticipai alcune idee essenziali del mio sistema, mentre il libro costituì anche una specie di anello di congiunzione fra le due fasi, certi lati antirazionalistici e paradossali di Lao-tze non essendo privi di una certa affinità con le posizioni del dadaismo, a parte uno sfondo assolutamente diverso". E infatti, rileggendo quel saggio introduttivo, che il ventiquattrenne Giulio Evola concluse nel settembre 1922 ad Assisi dove - possiamo ipotizzare ? - forse si era voluto recare per trovare un ambiente adatto al suo lavoro, un'atmosfera spirituale confacente (un indizio potrebbe essere ciò che scrive del Cristo in quelle pagine), si può vedere citato per la prima volta paragonato al "Perfetto" taoista queii"'Individuo assoluto" che era il perno intorno cui ruota va un'opera ali' epoca ancora in fase di elaborazione, la Teoria e fenome nologia dell'lndividu.o assoluto conclusa solo nel 1924 e costituita da "300 facciate formato protocollo riempite per 4/5 in manoscritto" (lettera a Benedetto Croce del 13 aprile 1925). ...